Zaccagni e Mayka 1° e 2° al semilampo Grifo Latte di Foligno

Il sottotitolo dell’articolo potrebbe essere: “Quando tutto va per il verso giusto!”…

Si parte da Gubbio per Foligno in due: io e Bogdan, pochi ma buoni.

Al momento dell’iscrizione, vista l’attuale ristrettezza finanziaria del mio compagno di viaggio, verso all’arbitro e organizzatore Mirko Trasciatti anche la sua quota, previa raccomandazione: “I soldi li metto io, ma se vinci i premi sono miei !” Ovviamente non avrei mai esercitato tale cinico diritto di opzione, ma la battuta ci stava tutta…

Inizia il torneo con pochi partecipanti ma quasi tutti di buon livello, con due forti CM e cinque 1N. Mi becco subito il bye essendo in numero dispari: che noia guardare gli altri giocare!

Nel secondo turno incontro la 1N Piero Ognibene di Terni e vinco grazie ad un matto affogato con sacrificio di donna, frutto di una serie di inchiodature e soprattutto di una sua svista, vista la caratura dell’avversario. Come inizio, niente male.

Al terzo turno incontro con il nero un altro ternano, il CM Egidio Cardinali, che potrei ormai definire la mia bestia nera. Vince lui al termine di una partita molto tattica, grazie ad un bel sacrificio di qualità che proprio non avevo considerato. Bravo, complimenti!

Nel quarto turno mi capita proprio la testa di serie nr.1: Bogdan, il mio compagno di viaggio al quale … avevo pagato l’iscrizione… A questo punto ho pensato: “Si torna alla normalità, dopo due vittorie, ecco due sconfitte. Ma comunque me la gioco. Bogdan, seppur più forte, ultimamente non è in gran forma…” Ebbene, succede che vinco per la prima volta in vita mia contro l’ucraino (a parte qualche “lampaccio” non ufficiale fatto al circolo). È una posizione piena di insidie per entrambi che lui ha forse sottovalutato. Fatto sta che, con una bella combinazione tattica, do scacco di Torre scoprendo il mio Alfiere nero che gli fotte la Donna. Dopo poche mosse abbandona. Inutile raccontare lo stupore sia mio che suo…

A questo punto il torneo comincia a farsi interessante, anche perché il prossimo turno è alla portata, contro un altro NC (finto) come me: l’abruzzese De Saverio. Mai visto prima d’ora. Forse questa volta sono io a sottovalutare il mio avversario e se ho vinto è solo grazie alla maggior esperienza. Infatti, dopo un inizio in cui la sua posizione era nettamente più attiva (avevo perso l’arrocco ed avevo diverse inchiodature), riesco a semplificare la posizione, cambiando le Donne, e a guadagnare un Pedone fondamentale.  A questo punto, sono io che comando le danze e sotto zeitnot al mio coriaceo avversario gli crolla la posizione, perde un pezzo pulito e abbandona. Bravo comunque. È stato forse l’incontro più duro a parte quello che ho perso con Egidio Cardinali, che poi si rivelerà l’unico.

Mancano due turni e sono secondo da solo. In testa c’è proprio Egidio Cardinali che dovrà però vedersela con Bogdan nel prossimo incontro. Il mio compagno di viaggio, abituato a primeggiare, è visibilmente deluso dal torneo essendo attualmente soltanto a metà classifica. Per questo lo incoraggio: “Puoi ancora arrivare secondo se le vinci tutte”. Lui mi risponde nella sua solita lingua ostrogota: “ Impossibile fare secondo. Servono troppi risultati favorevoli anche di altri”. Io concludo in Eugubino: “Te ‘ntanto vince questa, che dopo famo i conti!”.

Nel frattempo io me la vedo con la forte 1N folignate Angelo Maltempi, che aveva praticamente annichilito sia Cardinali che Bogdan nelle partite precedenti, pattando solo perché aveva poco tempo.

Avviene il doppio miracolo: Bogdan vince quasi subito con Cardinali ed io disputo forse la mia miglior partita giocando con estrema precisione un finale di Torre e Alfiere in una posizione strategicamente vinta. Ho sfruttato il suo Alfiere cattivo e soprattutto il predominio della colonna “d”, l’unica aperta. Avrei molto probabilmente vinto il finale, ma quando il mio avversario mi ha regalato la sua Torre, ho accettato volentieri. Sono notoriamente cinico negli scacchi…

Manca solo un turno e sono solo in testa con 5 punti su 6. Meglio ancora, ho finito gli avversari tosti e me la vedo con il nero in 1^ scacchiera con un sorprendente Giuliano Zenatto, 1N di Città della Pieve. Penso tra me e me: “Cavolo, Zenatto l’ho sempre vinto fino ad ora. Ma questo è un  torneo strano. Stamoce co’ la testa!”

Ma oggi è il mio giorno, oltre che l’anniversario della presa della Bastiglia: l’avversario entra nella variante a me più cara della Karo Kann e lo fascio uscire dall’apertura con un Pedone in meno, senza l’arrocco e con le ossa rotte. Con un bel tatticismo gli guadagno prima la qualità e poi un pezzo. Il finale senza storia né difficoltà, giocato con Bogdan alle mie spalle che sghignazza, è una cavalcata d’onore. Quando sto per promuovere indisturbato un paio di Pedoni a Donna, l’avversario ferma l’orologio e abbandona.

Ho così vinto il torneo, ma la cosa che rende la giornata ancor più da incorniciare è che Cardinali perde con il suo amico Ognibene e quindi Bogdan giunge secondo. Si è verificata quindi quella famosa strana combinazione di risultati.

Si torna a casa con varie borse piene di prodotti gastronomici offerti dalla Grifo: non solo latte, ma anche pecorino, salse tartufate e pure bottiglie di vino. Ovviamente, vista la complicità di Bogdan alla mia vittoria, non esercito il mio diritto di opzione sui premi vinti da lui e “magnanimamente” glieli lascio.

Alla fine chi gioisce maggiormente dei premi e del trofeo è la mia tifosa più grande: mia figlia Alessandra. La foto sul dondolo di casa ne è la testimonianza.